LO SCIACALLO – NIGHTCRAWLER RECENSIONE
Essendosi la redazione divisa su Nightcrawler abbiamo deciso di pubblicare due recensioni. Qui trovate l’altra
Presentato al Festival del Cinema di Toronto prima e di Roma poi, Nightcrawler – Lo sciacallo narra la storia di Lou Bloom (Jake Gyllenhaal), un giovane cinico e ambizioso, che fa soldi rubacchiando e rivendendo rame e materiale ferroso al miglior offerente. Un giorno, per caso, si ritrova ad assistere a un incidente automobilistico molto grave. Durante i soccorsi nota una troupe televisiva intenta a riprendere le operazioni dei poliziotti e ha un’illuminazione: si procura una videocamera e da quel momento passa le notti correndo sui luoghi delle emergenze, per riprendere le scene più cruente e rivenderle poi ai network televisivi. Il successo, però, lo renderà spietato, e l’incontro con l’autrice televisiva Nina (Rene Russo) moltiplicherà il suo ego a dismisura.
“If it bleeds, it leads”. È da questo mantra del giornalismo d’inchiesta americano sulla spettacolarizzazione del dolore che nasce l’opera prima dello sceneggiatore Dan Gilroy. Grazie a uno script pungente e impeccabile nei dialoghi, il regista americano mette in forma un’opera nuova, criticando velatamente ma in tono aspro il sistema giornalistico dei media statunitensi, drogato dalla logica imponente degli ascolti e dello scoop, e mosso altresì dal fenomeno del citizen journalism e dal report d’assalto.
Sullo sfondo una Los Angeles buia, resa ancor più misteriosa dalla fotografia di Robert Elswit – che riesce a privarla della sua patina hollywoodiana per coglierne l’aspetto più squallido e selvaggio – e dalle melodie ipnotiche di James Newton Howard (Collateral).
Forse in una delle sue migliori interpretazioni, Jake Gyllenhaal, smagrito ma dominante (e in odore di Oscar), dà corpo e voce a un personaggio solitario e sociopatico. Un uomo la cui ascesa verso la celebrità è moralmente discutibile, ma decisamente coinvolgente ed estremamente attuale, perché frutto di una società vittima del precariato e della crisi in cui ognuno è costretto a reinventarsi, anche scendendo a pesanti compromessi con se stesso.
Lou, il suo bizzarro assistente (Riz Ahmed) – unico personaggio dell’intera pellicola a mostrare segni di umanità – e Nina sono contemporanemente vittime e carnefici di un sadico gioco che sembra non avere fine. Una sorta di coazione a ripetere interminabile, che non si ferma nemmeno di fronte alla sacralità della morte.
Lo sciacallo – Nightcrawler è un film che oscilla costantemente tra noir e satira contemporanea e sarà impossibile per lo spettatore rimanere indifferente alle tematiche proposte da questi pazzeschi personaggi.
Il colloquio che Lou fa per reclutare il suo assistente è il più diabolico colloquio di lavoro mai condotto.
Personaggio venefico: Lou, una mente spaventosamente fascinosa